giovedì 7 luglio 2011

Lotta politica a San Siro

Articolo apparso oggi su affaritaliani.it

Lotta politica a San Siro


Lotta politica a San Siro
Giovedí 07.07.2011 11:22 da Affaritaliani.it


di Alessandro De Chirico,
consigliere zona 7 (Pdl)

Fa un certo effetto leggere sui giornali, dopo tanti anni di buon governo, che la Zona 7 di Milano è ritornata nel mirino della “lotta” politica. Finanche l’On. Di Pietro saprà, da oggi, che San Siro non è solamente il glorioso stadio di Milano, ma è anche luogo dove la poltrona del Presidente di Zona può essere utilizzata come merce di scambio da sfruttare per poter manovrare le scelte di un giovane presidente ancora studente e senza lavoro. La bagarre impazza, Fabrizio Tellini viene espulso dal partito dell’IdV e a questo punto è giustamente ritenuto presidente di sé stesso, non di certo dei suoi 78 elettori perché credo che chi si candida tra le fila dell’Idv non può prescindere da alcune lotte politiche come l’antiberlusconismo e a favore dell’antipolitica. Ebbene il comportamento del Tellini è il contrario di questa lotta alla casta.
Eloquenti sono le dichiarazioni di Francesco Laforgia, segretario cittadino PD, che ha preso le difese del probabile nuovo tesserato del suo schieramento politico - già da annoverare come suo Presidente di Zona-, negando anche che le zone non fossero già state “spartite” prima ancora della campagna elettorale e alludendo alla scelta del candidato Presidente solo sulla base delle competenze in materia di parchi: quali? Quelle di buona conoscenza solo perché forse ci va a fare jogging? Il Tellini ci risulta essere iscritto alla facoltà di Giurisprudenza e non di Agraria, giusto? Nel nostro consiglio di Zona da subito si è capito che il Presidente veniva indirizzato in alcune scelte, su suggerimento di quello che verrà presto nominato vicepresidente Ivan Grioni. Infatti, la sera della votazione del neo Presidente, il primo luglio, veniva presentata dalla maggioranza di centro sinistra una mozione urgente, ritenuta tale dallo stesso Tellini o forse suggeritagli da qualcuno come tale, per un parere di rinnovo della convenzione con l’Associazione Italia Nostra Onlus per la concessione del Bosco in Città perché il contratto era scaduto in data 30 giugno 2011. L’opposizione chiedeva di poter discutere successivamente sulla questione perché non si riteneva che l’argomento fosse così necessario d’approvare in quella data o che almeno si chiedesse alla Giunta Comunale di poter prorogare tale contratto per un tempo limitato a sei mesi o un anno, affinché la commissione verde della Zona 7 - ancora da costituire - potesse fare le sue valutazioni sia in merito all’attività svolta dall’Associazione appaltatrice negli anni passati, come avviene a termine di qualsiasi contratto, sia per capire eventuali migliorie d’apportare al parco e alla sua gestione.
Aggiungo che per un neo eletto come me, desideroso di collaborare, risultava impossibile esprimersi su un argomento di cui non ne sono a conoscenza. Inoltre, si sollevava la questione legata al fatto che bisognasse predisporre regolare gara d’appalto e non una mediazione diretta tra Comune ed Associazione, vietata per legge. La mozione urgente, inutile dirlo, veniva accolta con la maggioranza dei presenti. Peccato che la Giunta Comunale avesse già approvato nella seduta mattutina dello stesso primo luglio il rinnovo della convenzione per ben nove anni, come apprendevamo dai giornali il giorno seguente. Non si discute sul buon lavoro svolto da Italia Nostra, ma sul metodo che, nonostante i roboanti proclami della campagna elettorale, non ha tenuto assolutamente in considerazione la partecipazione dei cittadini e delle altre associazioni con le caratteristiche adatte a partecipare all’appalto. Un vanto d’appuntare sulle bacheche comunali della zona come se fosse una partita vinta dai consiglieri del Partito Democratico, quando in realtà non hanno avuto alcun ruolo se non quello di semplici marionette. Il vento è proprio cambiato!

Nessun commento:

Posta un commento