sabato 25 febbraio 2012

Amministrazione comunale se ci sei batti un colpo


Un intero quartiere, quello di San Siro, è ostaggio dei lavori della MM5. Le strade sono una polveriera. Gli automobilisti devono districarsi tra gincane attraverso percorsi tortuosi e buche - crateri - nell’asfalto. Le macchine sfrecciano non rispettando i limiti di velocità e sbandando tra i guard-rail di plastica. Se non si è a conoscenza dello stato del manto stradale e si marcia oltre la media consentita in città si rischia di prendere un dosso e di volare contro le barriere di protezione. Basterebbe che i conducenti fossero più prudenti. Giusto. Purtroppo non è così semplice e l’amministrazione comunale, oltre che “educare” gli automobilisti, ha il compito di provvedere a posizionare della ben visibile segnaletica stradale, d’implementare l’illuminazione e di vigilare sull’operato delle società appaltatrici affinché rendano sicuri i cantieri. In concomitanza con i lavori della metropolitana, in altre vie, si sta provvedendo al posizionamento delle tubature per il teleriscaldamento. Dati alla mano, le statistiche parlano di un aumento esponenziale dei furti negli appartamenti. Ci segnalano di aggressioni verbali e di minacce ai passanti in strade poco illuminate, che addirittura si spaccia a cielo aperto. Insomma, il caos più totale!
La MM5 è un'infrastruttura importantissima per Milano e il quartiere di San Siro beneficerà di un reale miglioramento della vita: meno traffico e meno smog in concomitanza delle partite e dei concerti. I cittadini pretendono che le promesse fatte durante la commissione pubblica dello scorso settembre siano portate a termine ***. Siamo a febbraio e niente è stato fatto. Per percorrere 4 km, tra attese varie e cambi di mezzo, ci vuole più di mezzora! Via Morgantini è congestionata in qualsiasi orario perché non progettata per accogliere lunghi autobus e tutto il traffico automobilistico deviato dalle arterie principali. Ai miei solleciti, l’amministrazione di Zona 7 risponde che si sono tamponati i disservizi con la riapertura di via San Giusto al passaggio della 49 per raggiungere l’ospedale San Carlo - più che altro per accontentare i comitati operanti nel quartiere di cui qualche consigliere di maggioranza è membro -, che i residenti più disagiati sarebbero gli abitanti in fondo a via Civitali che distano “solo” 250 metri da una fermata della 49/16 di via Capecelatro, che bisogna sostanzialmente attendere. Pazienza - testuali parole - per chi ha problemi di deambulazione e per gli anziani, prima impongono l'Area C e poi ci rispondono di pazientare se non ci sono i mezzi. La pazienza ha un limite! Aspettiamo da settembre che vengano presi provvedimenti, ma evidenziamo che la fermata di via Stratico - non prevista inizialmente e richiesta successivamente dai cittadini - è stata predisposta dalla precedente amministrazione in meno di una settimana. L'amministrazione comunale fa finta di non capire che per il futuro avanzamento del cantiere sia indispensabile agire con il dovuto anticipo. Il percorso sostitutivo deve essere rivisto quanto prima. Dalle parole si passi ora ai fatti! Si tratta di venire incontro alle esigenze dell’utenza già disagiata dai cantieri inquinanti e dai danni provocati alle abitazioni a causa degli smottamenti del terreno e alle macchine per colpa di buche - crateri - e polvere derivante dagli scavi. Bisogna pazientare, certo, ma bisogna anche tutelare i cittadini e, se si crede che stia strumentalizzando la vicenda, la foto allegata del condominio di via Harrar è la prova evidente del malgoverno della situazione. La maggioranza di Zona 7, dopo i quasi sei mesi ormai trascorsi da quella assemblea pubblica, dimostra di essere totalmente inadeguata e a molti residenti che parteciparono all’incontro dello scorso settembre è venuto il sospetto che il conclamato ascolto delle richieste del territorio in fase decisionale, visti i risultati, sia l’ennesimo bluff da propaganda elettorale.  

domenica 5 febbraio 2012

Scusate lo sfogo

Le dimissioni della signora Letizia Brichetto Arnaboldi in Moratti dal consiglio comunale di Milano ci hanno profondamente ferito, immensamente di più rispetto a tutti gli insulti che ci vennero sputati addosso per due lunghi mesi dell'ultima campagna elettorale, senza dimenticare quelli del 2006. Il nobile proposito d'impegnarsi per gli ospiti di San Patrignano è lodevole, niente da obiettare. Dispiace perché all'indomani della bruciante sconfitta la stessa Moratti aveva mandato una lettera ai milanesi e una mail agli eletti e ai candidati del PDL per rassicurarci che il suo impegno per Milano non sarebbe venuto meno. Essendo sindaco uscente, alla signora sarebbe spettato un compito oneroso: quello di rispondere colpo su colpo all'amministrazione aranciorossa che attribuisce alle precedenti gestioni comunali alcune strumentali nefandezze. La signora Moratti avrebbe dovuto stare sulle barricate insieme a chi ha creduto in lei nonostante in molti la dessero perdente sin dal 2006. Anche il nostro presidente ha creduto nella sua persona, che invece ha pensato bene di ringraziare dicendo che la sconfitta fosse imputabile a Berlusconi, senza riconoscere invece i propri errori. I consiglieri comunali e noi consiglieri di zona continueremo il gravoso lavoro sul territorio, lo scrivo al termine di un gazebo durato 8 ore, con -5ºC e la neve intorno a noi. Poco importa se continueremo a prenderci insulti per colpe di altri, mentre c'è chi assessore regionale ci passa di fianco senza unirsi a noi, senza nemmeno fermarsi a salutarci o ad incitarci nel lavoro che portiamo avanti. Poco importa se facciamo sacrifici e mettiamo da parte i nostri affetti per rispondere con immediatezza ai bisogni dei cittadini. Poco importa se abbiamo perso amicizie d'infanzia e di gioventù perché crediamo nei principi fondanti del nostro movimento politico e tanti altri insieme a noi. Poco importa se il sentimento dell'antipolitica ci presenta come ciarlatani o, peggio, ladri quando in realtà percepiamo 250 € al mese e gli unici tagli ai costi della politica di cui si è accennato sarebbero dovuti arrivare da chi ha il ruolo più importante data la vicinanza con la città. Poco importa se altri hanno approfittato della scia vincente e vittoriosa del presidente Berlusconi anche se adesso è giusto che marciscano nelle patrie galere, dando il buon esempio che fino ad oggi non ci hanno dato. Noi andiamo avanti con passione, signora Moratti, perché amiamo veramente la nostra Milano!