giovedì 7 luglio 2011

Cambia il vento, ma noi no: 7 luglio 2011 volantinaggio al mercato di via Osoppo


In data 1/7/2011 è stato convocato il Consiglio di Zona 7 il cui ordine del giorno prevedeva l’elezione del Presidente. Sui banchi dell’opposizione abbiamo trovato il comunicato stampa dell’Italia dei Valori in cui veniva ribadita la scelta d’indicare, alla coalizione di centrosinistra, la Consigliere Elena Tagliaferri (IdV) quale unica candidata alla presidenza. Tale comunicato veniva firmato dal Commissari Idv della città di Milano, Stefano Zamponi e Romeo Bellon, e dai consiglieri IdV di Zona 7, Elena Tagliaferri (233 voti) e Fabrizio Tellini (78 voti). L’ultima firma, però, era stata precedentemente apposta anche sul programma elettorale proposto dal Partito Democratico a sostegno della candidatura dello stesso. Nessuno della maggioranza ha spiegato pubblicamente alla Signora Tagliaferri la motivazione per la quale non era ritenuta degna del ruolo. Dopo alcune richieste di modifica di punti del programma elettorale - non accolte - e vari interventi critici - tra cui quello del sottoscritto - nei confronti di un programma più idoneo al sostegno della candidatura di un Sindaco, all’atto vero e proprio di votazione è stato eletto Presidente Fabrizio Tellini che, contrariamente a quanto espresso sul comunicato dell’IdV da lui stesso firmato, accettava l’incarico anziché dimettersi come da indicazioni del suo stesso partito.
È incredibile come il Tellini si sia lasciato manovrare da una coalizione che ha mantenuto sì fede alla spartizione delle zone tra i partiti di centro sinistra, ma che in realtà ha già spaccato la maggioranza e che ha comportato un’espulsione immediata del Tellini dal suo stesso movimento politico. Un osservatore che se ne intende un minimo dei giochi di potere non faticherà a capire che il Partito Democratico, con i suoi 16 consiglieri di Zona, ha chiaramente voluto agire contro la coalizione e il voto degli elettori, manovrando un giovane ragazzo alla prima esperienza politica, che verrà pilotato nelle decisioni che gli competono, fino a quando non verrà sfiduciato. Non finisce qui!
La stessa sera, la maggioranza del CDZ 7 ha presentato una mozione urgente per un parere di rinnovo della convenzione con l’Associazione Italia Nostra Onlus per la concessione del Bosco in Città perché il contratto era scaduto in data 30 giugno 2011. L’opposizione chiedeva di poter discutere successivamente la questione perché non si riteneva che l’argomento fosse così necessario d’approvare in quella data o che almeno si chiedesse alla Giunta Comunale di poter prorogare tale contratto per un tempo limitato a sei mesi o un anno, affinché la commissione verde della zona - ancora da costituire - potesse fare le sue valutazioni sia in merito all’attività svolta dall’Associazione appaltatrice negli anni passati, come avviene a termine di qualsiasi contratto, sia per capire eventuali migliorie d’apportare al parco e alla sua gestione. Inoltre, si sollevava la questione legata al fatto che bisognasse predisporre regolare gara d’appalto e non una mediazione diretta tra Comune ed Associazione. La mozione urgente, inutile dirlo, veniva accolta con la maggioranza dei presenti. Peccato che la Giunta Comunale avesse già approvato nella seduta mattutina dello stesso primo luglio il rinnovo della convenzione per ben nove anni, come apprendevamo dai giornali il giorno seguente. Non si discute sul buon lavoro svolto da Italia Nostra, ma sul metodo che, nonostante i roboanti proclami della campagna elettorale, non ha tenuto assolutamente in considerazione la partecipazione dei cittadini e delle altre associazioni con le caratteristiche adatte a partecipare all’appalto.
Il vento è proprio cambiato!


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