domenica 30 dicembre 2012

Correva l'anno 2012

Oggi si chiude un anno intenso. In Consiglio di Zona 7, l'ombelico del mio mondo, ho cercato di rendere il più difficile possibile la vita a certi sinistronzi che credono di essere custodi della verità quando in realtà sono accecati dalla loro inutile ideologia e con la bava alla bocca cercano di imporci una realtà che non ci appartiene non essendo nemmeno in grado di curare il loro orticello...la zona 7, per l'appunto.
Nel mese di febbraio ho iniziato un'interessantissima esperienza nel Consiglio regionale della Lombardia, assistendo in prima persona alla fine di un impero, quello del Celeste. I fatti di cronaca sono ben noti a tutti e il mio disprezzo per certi personaggi sono riuscito a mascherarlo a stento. Ho iniziato a far politica perché mosso da valori nobili e il giovane rivoluzionario che c'è in me avrebbe voluto ribellarsi e scendere in piazza per manifestare il proprio sdegno. L'ho fatto attraverso i nuovi media, spero di aver mosso l'orgoglio di chi confida in me.
Il miglior modo di reagire alla politica dei corrotti è stato quello di credere in un progetto politico e di dedicarmici anima e corpo. Devo ringraziare Giulio Gallera che ha fiducia in me e che mi ha sostenuto nel congresso cittadino del Popolo della Libertà, svoltosi lo scorso marzo. Come PDL, a Milano viviamo in un'isola felice e siamo riusciti a tener testa all'amministrazione demagogica di Pisapia e dei suoi compagni. Abbiamo portato avanti importanti battaglie, tra la gente - cosa che ci fa ben sperare per il futuro nonostante il panorama politico sia poco chiaro -, e abbiamo motivato i nostri militanti attraverso la costituzione di dipartimenti che coadiuvano l'attività dei consiglieri comunali e di zona. Ho un ruolo di primo piano anche nel coordinamento di Bresso dove, dal 2009, faccio politica sul territorio. Se in tutta Italia i rappresentanti del nostro partito avessero messo la stessa passione di Giulio, in primis, e di tanti altri amministratori locali forse la situazione del centrodestra non sarebbe così incerta...
Oltre all'attività politica, mi sono dedicato all'apertura della mia società di comunicazione. L'unico modo per uscire dalla crisi economica globale è quello di rimboccarsi le maniche e di darsi da fare. La strada è impervia e in salita, ma stare con le mani in mano sulla riva del fiume ad aspettare chissà cosa non è da me.
È dura la vita, almeno la mia, fatta di molti sacrifici. A volte mi costa fatica fare delle scelte, in termini di priorità, e vorrei dedicare più tempo a chi mi vuole bene, famiglia e amici su tutti. Ho avuto qualche delusione, ma solo quando mi sono fatto aspettative sugli altri, pur sapendo che in questo mondo bisogna contare solo sulle proprie energie. È difficile per l'incertezza che aleggia nell'aria, ma credo in quello che faccio e bisogna essere ottimisti nel futuro. Io lo sono.

martedì 27 novembre 2012

ATM smentisce Maran

I cittadini del quartiere San Siro sono esasperati da una situazione fuori controllo da almeno un anno. I cantieri della MM5 avanzano e la viabilità è spesso modificata e stravolta. L'ultimo esempio risale ai giorni dal 13/11 al 16/11 u.s., a causa di lavori strutturali sulla trafficata via Morgantini. L'ultima soluzione ha previsto uno spostamento del tragitto della linea sostitutiva del tram 16 sulle vie Civitali, Pessano e Capecelatro. Caso vuole che fosse lo stesso tracciato da me proposto all'assessore Maran. È stato provato che i mezzi utilizzati sono idonei a percorrere le vie sopra elencate e non è necessario alcun intervento manutentivo per permettere la percorrenza delle suddette vie. Le passate dichiarazioni dell'amministrazione comunale sono state smentite nei fatti da ATM stessa, quindi non è più possibile rimandare la revisione del tracciato precedentemente stabilito a tavolino senza tenere in considerazione le richieste dei reali utilizzatori del servizio. Auspico che l'assessore Maran intervenga con i vertici di ATM affinché si prodighino a sanare un disservizio che vede doppiamente danneggiati gli utenti, che non usufruiscono delle stesse fermate del tracciato tranviario e che devono cambiare mezzo in piazzale Segesta con conseguenti tempi di percorrenza quasi triplicati. La linea sostitutiva del tram 16, su gomma, percorre lo stesso percorso della linea 49, creando ulteriori ingorghi su vie che non furono progettate per un così intenso traffico automobilistico. L'assessore Maran si ricordi delle mail che gli vengono inviate dai cittadini residenti nei paraggi che denunciano, inoltre, il caos e il grave problema d'insicurezza a causa dei parcheggi selvaggi che restano impuniti in occasione delle manifestazioni sportive allo stadio Meazza. La consegna della nuova metropolitana è prevista per l'anno 2015 e ritengo che l'amministrazione comunale abbia il dovere di rendere i disagi il più sopportabili possibile, come garantito nel corso di un'assemblea pubblica nell'ottobre 2011, soprattutto considerando che il freddo invernale è in arrivo.

domenica 25 novembre 2012

Primarie PDL

In attesa di essere prontamente smentito dalle azioni di coloro che sono i dirigenti del mio partito, vorrei esprimere qualche libero pensiero in merito alle primarie per la candidatura a Presidente del Consiglio per le politiche del 2013. Chi mi conosce sa bene che, per una serie di motivi, sarò eternamente grato a Silvio Berlusconi. Oggi ritengo che, senza abbandonare la vita politica, debba lasciare spazio alle nuove leve dedicandosi maggiormente al meritato riposo in mezzo alle sue amate valchirie che, insieme a lui, stanno coprendo d'incertezza ogni iniziativa del Popolo della Libertà e del suo segretario Alfano. Mentre scrivo, si stanno svolgendo le primarie del centrosinistra e, pur non avendo dati definitivi, risulta evidente che questo modo di coinvolgere l'elettorato è un eccezionale metodo partecipativo - a maggior ragione considerando che la legge elettorale molto probabilmente non cambierà, nonostante la prossima sia la 95ª settimana utile e "decisiva" per rivederla -. In passato, molti mi hanno detto di risparmiare le critiche alla dirigenza del mio partito perché i panni sporchi si lavano in famiglia. Correva l'anno 2011 e a Milano i kompagni non ci avevano ancora dato una storica lezione di umiltà, evidentemente recepita da pochi. I dati elettorali erano in caduta libera eppure mi si diceva che non era il caso di evidenziare certi segnali. La superficialità arrogante di alcuni ci ha portato a un attuale - ottimistico - 15% di consensi su scala nazionale. Ci sono persone che vorrebbero ancora far finta di niente davanti all'evidenza. In una recente intervista, la parlamentare Biancofore - grande statista (...) - ha recentemente parlato di 10 milioni di voti al PDL alle prossime elezioni: in quale film? Forse nel sequel di Cetto La Qualunque! Salvo miracoli, è molto difficile che il prossimo governo sia colorato di azzurro. Di certo non mi do per vinto senza provare a reagire e comunque sia farò la campagna elettorale per il nostro candidato. Quale candidato? Mi auguro che Alfano non si ritiri dalla corsa per le primarie del PDL e che abbia il coraggio di cimentarsi, vada come vada, anche se il "dinosauro dal cilindro" sarà Silvio stesso. Nella settimana appena trascorsa avevo molto apprezzato certe uscite di Angelino che dimostravano la sua determinazione a continuare con la svolta democratica per la scelta del candidato Premier - mi riferisco  allo scontro verbale con Berlusconi per l'indizione delle primarie e ad alcune dichiarazioni in merito all'esclusione di ipotetici indagati da questa corsa tutta interna -. Ieri Berlusconi ha dichiarato che sta valutando se scendere nuovamente in campo con un nuovo partito. Benissimo, apriamo le primarie del PDL ai partiti che si schierano tra le fila del centrodestra. Siano primarie vere e vinca il migliore. Bisogna essere consapevoli del fatto che un'epoca è finita e che la gente, seppur stanca delle promesse non mantenute, ha voglia di essere coinvolta nella riforma totale del nostro Paese. C'è ancora qualcuno che fa finta di non capirlo? Ad aprile sapremo cosa ne sarà di noi, ma comunque dobbiamo mettere le basi per il futuro. Seppur in ritardo, anticipiamo i tempi: le primarie sono una buona partenza. Lasciamo che i leader parlino alla nostra gente e che vinca la persona in grado di ascoltare i bisogni del popolo del centrodestra. Non lasciamo che i dirigenti si arrocchino all'interno delle nostre sedi partitiche - via dell'Umiltà (!) e viale Monza, in primis - e che ci facciano arrendere senza nemmeno sparare un colpo contro l'armata rossa e la sua gioiosa macchina da guerra.  Sogno un PDL come l'Araba fenice: l'uccello mitologico capace di rinascere dalle proprie ceneri.  Non abbiamo niente da perdere, questo è il momento giusto per allontanare tutti quegli affaristi che, approfittando dei tanti successi politici di Berlusconi, si sono avvicinati alle nostre sedi facendo incetta di incarichi. Per i prossimi anni non avremo niente da offrire in cambio. L'unica maniera per far carriera sia la militanza: chi ci sta?



giovedì 25 ottobre 2012

Tornerà, tornerà... - aspettando l'appello


Potrei parlare dei tanti kompagni che sbagliano, di Vendola rinviato a giudizio, di Zoia segretaria di Bersani, dei nuovi indagati nel sistema Sesto inaugurato dal kompagno Filippo Penati.
Scriverò invece di Silvio. Ieri ha annunciato alla Nazione che non intende ricandidarsi come Presidente del Consiglio per gli stessi motivi che nel 1994 lo spinsero a scendere in campo. Pericolo comunista incluso. Ho visto un Silvio stanco, ma che nonostante questo ha saputo sorprendermi. Non ho mai sentito alcun politico chiedere scusa per non essere stato in grado di realizzare la riforma liberale di questo benedetto Paese, chiedendo scusa anche per quello che non è riuscito a fare e per tutto ciò che di sbagliato ha fatto. Lui è un genio anche in questo. Un uomo vittima dell'inesorabile trascorrere del tempo, dotato di buoni muscoli e con ancora un po' di testa. Voglio bene a Silvio, ma non posso negare - per primo a me stesso - che è stato vittima della demenza senile. Si sa che con la vecchiaia vengono accentuati i propri difetti ed esasperati i propri vizi. Ci sono uomini che bevono, uomini scorbutici, uomini goderecci e tante altre categorie. Silvio è un tipo che ama le donne, spiritoso e di compagnia. Del bunga bunga se n'è tanto parlato. Le corna immortalate nella foto di gruppo tra i più potenti leader del mondo - per citare la prima e simpaticissima goliardata che mi viene in mente - ce le ricordiamo tutti. I suoi cd in duo con Apicella sono stati in testa alla hit parade per mesi. Stimo Silvio da sempre, ma ha fatto il suo tempo. Ho iniziato a far politica per il fascino carismatico di un leader unico, gli sarò eternamente grato. L'eredità che Silvio ci lascia è onerosa: ogni giovane berlusconiano ha il dovere morale di continuare la lotta contro lo statalismo progressista intrapresa: chi ci sta? Il sogno di Silvio non è svanito, lo realizzeremo noi! Ora si apra in fretta una nuova pagina del centro destra e largo alle primarie, siamo alla ricerca di un leader, dobbiamo ammodernare e riformare costituzionalmente questo Paese. ***AGGIORNAMENTO



***AGGIORNAMENTO: oggi Silvio Berlusconi è stato condannato, in primo grado, per frode fiscale nel processo Mediaset. Lui mi tranquillizza per mail:

Caro Alessandro,

è una condanna politica, incredibile e intollerabile. E' senza dubbio una sentenza politica come sono politici i tanti processi inventati a mio riguardo. Ero certo di essere assolto da una accusa totalmente fuori dalla realtà. La sentenza di oggi è la conferma di un vero e proprio accanimento giudiziario e dell'uso della giustizia a fini di lotta politica.


Ci sono molte prove della mia inocenza, due delle quali assolutamente inoppugnabili:

1) L'accusa mi vorrebbe socio di due imprenditori americani, uno dei quali io non ho mai conosciuto. Se io fossi stato socio di questi imprenditori sarebbe bastata una telefonata all'ufficio acquisti di Mediaset per far acquistare i diritti televisivi che questi due imprenditori volevano vendere, senza pagare tangenti.
2) Se fossi stato socio sarei subito venuto a conoscenza di una tangente così elevata versata ai responsabili del servizio acquisti, e non avrei potuto che provvedere al loro immediato licenziamento, visto che per quell'ufficio passavano 750 milioni di acquisti all'anno. Nessun imprenditore si sarebbe potuto comportare diversamente, permettendo di continuare a rubare ai danni della sua azienda e di se stesso.

Non c'è nessuna connessione assolutamente con la rinuncia alla corsa alla premiership nel 2013. Io e i miei avvocati ritenevamo impossibile una condanna qualsiasi in questo processo e infatti le motivazioni della condanna sono assolutamente fuori dalla realtà. Non si può andare avanti così: dobbiamo fare qualcosa. Quando non si può contare sull'imparzialità dei giudici, questo paese diventa incivile, barbaro, invivibile e cessa anche di essere una democrazia. E' triste, ma la situazione del nostro paese oggi è così.












domenica 14 ottobre 2012

#TUTTIACASA!!!!

Gli accadimenti politici della settimana appena trascorsa, culminati con l'arresto preventivo dell'assessore Zambetti per l'accusa di voti di scambio con la 'ndrangheta, mi hanno profondamente colpito. Ho saputo della notizia mentre stavo recandomi in piazza San Babila per aprire il gazebo a sostegno dell'operato della giunta formigoniana, utile a raccontare ai lombardi come mai nella nostra regione il sistema funziona ed è eccellente - la Lombardia è tra le prime quattro regioni d'Europa -. Non sono riuscito ad avvicinarmi a quel gazebo perché stanco di prendermi insulti per colpe non mie. Ho vagato tutta la mattina in piazza del Duomo come un ragazzino che bigia la scuola. Mi sono posto tante domande e ad alcune non trovo risposte. Non voglio più prendermi insulti al posto di altri, stiano loro con i -7ºC a dar volantini con il sorriso sulla faccia mentre il passante di turno ti urla "ladro" senza sapere chi diavolo sei. La passione politica mi ha spinto a fare molte rinunce, soprattutto negli ultimi due anni - da quando rivesto un ruolo importante, seppur marginale, nella città che amo -. Mi divido tra lavoro e attività politica, lasciando in secondo piano famiglia e affetti. Mi sveglio presto la mattina e rincaso tardi la sera oppure mi addormento stremato sul divano alle 10 di sera. Il mio tempo libero lo dedico ad ascoltare la gente comune e provando a risolvere i problemi degli altri, mentre trascino per le lunghe i miei o non mi accorgo di quello che avviene attorno a me e ai miei cari. IO NON CI STO! È ora di dire basta a questa politica autoreferenziale e al malaffare di molti politici corrotti e furfanti. Per ognuno di questi ci sono centinaia di buoni amministratori.



In questi giorni di scoramento mi sarebbe piaciuto vedere i giovani studenti manifestare non solo sotto il Pirellone e il palazzo Lombardia. Il movimento studentesco da sempre viene usato per le proteste di piazza da una certa sinistra che ha interessi a mandare avanti altri al posto loro. Mi piacerebbe vedere i manifestanti sotto al palazzo dove governa Vasco Errani con i suoi 34 addetti stampa e le sue spese incontrollabili. Sarebbe bello vedere gli stessi ragazzi tirare per l'orecchino il compagno Niki Vendola, indagato per affari sporchi nella sanità pugliese, che è stato uno dei promotori della tutela dell'acqua come bene pubblico, ma nella regione da lui governata è ancora gestita da una SpA. Avrei voluto vedere insorgere i giovani mentre arrestavano il compagno Goracci, vicepresidente delle Marche. Nessuno grida allo scandalo dopo aver visto l'intervento in consiglio di tal Maruccio - capogruppo IDV in Lazio - dopo il caso Fiorito...lo stesso Maruccio che è stato successivamente indagato per rimborsi sembra da lui intascati per un totale di 700.000 €. Nemmeno una lamentela per gli oltre 400 indagati del PD in tutta Italia. A Roma i media montano ad arte la protesta contro Alemanno quando nevica e la Capitale si paralizza, ma nessuno grida allo scandalo per Napoli che si trasforma in Venezia alla prima pioggia autunnale. La notizia dei 1.300 magistrati che hanno presentato ricorso, vincendolo, contro i tagli al loro stipendio è passata in sordina, i giornalisti guardano altrove perché il demone della malapolitica sta solo a destra, a sinistra sono solo compagni che sbagliano, può capitare.  Questa è l'Italia, il Paese dell'incoerenza! 

La Lega Nord minaccia dimissioni immediate dei propri consiglieri, rispolverando la vecchia litania del celodurismo. Com'è possibile voler far saltare un'alleanza che in 17 anni ha portato la Lombardia a risultati eccellenti in Europa e nel Mondo? In queste minacce dove sta l'interesse del prima il Nord? Io chiedo pubblicamente ad Angelino Alfano di cambiare la tattica moderata e attendista per dare un forte segnale al nostro elettorato e ai nostri esponenti in ogni angolo del Bel Paese. Vengano azzerate tutte le giunte comunali, provinciali e regionali in cui governiamo. Se amate il nostro Paese andatevene tutti a casa. Dobbiamo fare pulizia all'interno del nostro partito per riconquistare la credibilità di un tempo. Qui non si tratta di resettare solo il PDL - ah, com'è lungimirante il nostro amato Silvio (!!!) -, ma di stravolgere completamente il Paese, per il bene degli italiani! Ci sia una nuova classe dirigente, selezionata sulla base del merito, che possa pensare un po' meno allo stipendio e un po' di più al bene comune. Fare politica è un servizio verso gli altri, non verso sé stessi e le proprie tasche. Le elezioni dell'anno prossimo siano occasione di unità del Paese per riformarlo completamente nella Costituzione, nelle leggi, nella tassazione che sta uccidendo le imprese. Ben venga una nuova Costituente e che vengano fatte le riforme di cui abbiamo bisogno, mantenendo le promesse anche a costo d'impopolarità e nonostante gli inevitabili sacrifici, ma di tutti!




domenica 30 settembre 2012

Regali agli amici degli amici


Nella seduta consiliare di giovedì 27/9, il Popolo della Libertà, l'opposizione tutta e l'esponente dell'IDV che siede in Consiglio di Zona 7 hanno votato contro la proposta presentata da Italia Nostra per la riqualificazione della cava Ongari-Cerutti. Ritengo che debba essere prima fatta chiarezza su quanto accaduto lo scorso agosto, riferendomi agli incendi di probabile origine dolosa divampati nell'area naturalistica. Sono in corso accertamenti da parte dei tecnici di ARPA per verificare la contaminazione dell'area prodotta dall'amianto emerso. Successivamente dovrà essere aggiornato il piano di caratterizzazione dell'area Ongari-Cerutti, per poi indire regolare bando di gara (come insegna l'affaire SEA-Gamberale...) per eventuali bonifiche e valutare i progetti concorrenti. Il Parco delle Cave è un patrimonio dei milanesi e l'area in questione necessita di intervenenti di manutenzione non rimandabili, ma è indispensabile che ci sia condivisione con gli altri soggetti operanti nel parco, come previsto dalle linee guida stipulate in passato anche da Italia Nostra. È necessario che il responsabile del Parco delle Cave, Cesare Salvetat, convochi quanto prima il tavolo di lavoro come definito dal modello di gestione del parco. Non ho alcuna pregiudiziale contro Italia Nostra, che mi riferiscono essere eccellenza nel suo campo, ma mi risulta quanto meno ambiguo il metodo con cui è arrivato sui nostri banchi un unico progetto presentato da chi, per i più maliziosi, sembra essere vicino al centro sinistra e per far seguito a "promesse elettorali" agli amici degli amici. Stiamo valutando azioni legali per tutelare i frequentatori del Parco delle Cave perché riteniamo più importante la salute e la sicurezza dei milanesi. 
Alessandro De Chirico 

giovedì 26 luglio 2012

Area C, figura di M!



Per la prima volta nella mia "giovane" carriera politica, nonostante il sollazzo nel leggere i giornali di questa mattina, vorrei fare una riflessione, diciamo ad alta voce.     
Inutile dire che la sospensione di Area C giunge come un fulmine a ciel sereno. Il Consiglio di Stato, riconoscendo il danno economico causato al proprietario del silos Mediolanum Parking all'interno dei bastioni, ha decretato la sospensione del ticket d'ingresso in centro.  
A mente fredda, oggi, mentre ero come tutti i giorni bloccato nel traffico della circonvallazione, pensavo alle conseguenze per la nostra città. Il Comune di Milano ha impiegato uomini e risorse per l'Area C. Ogni giorno sono stati "staccati" tantissimi biglietti d'ingresso e altrettante sanzioni comminate a chi non si è regolarizzato. Sono stati fatti ricorsi e presentate class action. Penso ai commercianti No Area C, penso ai residenti No charge, penso ai comuni dell'hinterland, penso al sistema di pagamento con Telepass non funzionante, penso alle 30.000 multe inviate il giorno dopo la chiusura della raccolta firme per il referendum abrogativo. Uffici del Tribunale di Milano si sono dedicati a tutto ciò e non alle tantissime cause ferme, impantanate, da anni. Insomma, tempo e soldi pubblici gettati al vento. Soldi pubblici nostri! A ottobre si saprà, forse, come andrà a finire questa storia. Vincerà l'interesse particolare? Oppure vinceranno le casse comunali?
Da cittadino critico, comunque vada, mi domando: non sarebbe stato opportuno chiedere un parere costituzionale prima che venisse introdotta l’Area C? Se il Comune dovesse perdere la causa significherebbe dover risarcire milioni di €...con soldi pubblici!       
Questo episodio dimostra ancora una volta la totale impreparazione di chi sta governando la nostra città accecato dall'ideologia di chi ci "vuole educare", costi quel che costi, senza conoscere la materia che ci vogliono insegnare.           
L'assessore Maran, anziché utilizzare i soldi dell'aumento del biglietto ATM per aggiustare l'aria condizionata sui mezzi, chiede di aprire i finestrini della metro per affrontare il troppo caldo. Pierfrancesco Maran, anziché predisporre la consueta disinfestazione, posiziona inutili bat box per contrastare le zanzare. Lo stesso che ha "inforcato" la bicicletta per rendere impossibile la vita di chi vuole liberamente circolare in auto, dopo essersi indebitato per acquistare un Euro 5 o similari. Ora questa colossale gaffe agli occhi di tutti gli italiani decreta l'ennesimo fallimento del centro sinistra. Il fallimento della demagogia "talebana" di provvedimenti non idonei a una Metropoli come Milano.        
Aspettiamo a giudicare, certo, non spetta nemmeno a noi farlo, ma mi auguro che qualcuno prenda provvedimenti contro l'incapacità.

giovedì 28 giugno 2012

L'abbandono delle periferie



È passato un anno da quando Giuliano Pisapia si è insediato a Palazzo Marino. A distanza di pochissimi minuti s’affrettò a dichiarare che sarebbe stato il sindaco di tutti e Nicky Vendola, segretario del partito di cui Pisapia è tesserato - Sinistra Ecologia e Libertà -, abbracciò simbolicamente i fratelli rom. È passato un anno dalla festa di piazza Duomo in cui la folla si radunò con ogni vessillo arancione per gridare al vento - del cambiamento? - che Milano era stata liberata…da chi non ci è ancora dato saperlo.
Durante la campagna elettorale, gli impegni del candidato di sinistra spaziavano dai salotti buoni del centro - su tutti casa Milly Moratti, la signora dei petroldollari che amava farsi immortalare con la bicicletta targata NO OIL - per arrivare alle periferie più degradate. Da un attento esame dei dati a disposizione, il ribaltone politico si materializzò proprio nelle sezioni elettorali della periferia, grazie all’aiuto dei molti comitati creati ad arte negli anni da chi nutriva il risentimento verso il buon governo dell’amministrazione di centro destra. Le associazioni e i centri sociali riuscirono a mobilitare la massa con la promessa che votando Pisapia sarebbe cambiato tutto - …sì, in peggio! -. Lo stesso sindaco, nei primi mesi di mandato, ha ripetuto più volte che la sua amministrazione avrebbe avuto a cura le periferie. Parzialmente aveva ragione: infatti, grazie ad Area C il centro sta morendo.
In realtà, le periferie non godono di miglior salute. Secondo i dati della Prefettura, nel capoluogo lombardo i furti sono aumentati, in un anno, dell’11% e le rapine del 34,6%. Nell’ultimo mese, Milano vanta il triste primato di 26 violenze carnali, di cui ben 4 in un solo giorno. A causa della mancanza dei presidi delle Forze Armate sul territorio e della promessa mai mantenuta del potenziamento dei vigili di quartiere, le strade della periferia sono preda di qualsiasi tipo di crimine: spaccio, illegalità, stupri, sporcizia, prostituzione, scippi, furti di rame, incendi dolosi. Ogni mercato di quartiere è frequentato da zingari - nomadi, come vengono amichevolmente chiamati dai kompagni - e l’accattonaggio è un fenomeno largamente diffuso a ogni semaforo. Il numero dei “fratelli rom” è incrementato del 300% e, se non ci si crede, basta andare a vedere nei pressi del ponte della Ghisolfa l’indecente baraccopoli che nessuno sgombera. La Polizia Locale ha avuto l’ordine tassativo di lasciare in pace e di non chiedere i documenti ai senza fissa dimora.
Recentemente, in consiglio di Zona 7, un gruppo di cittadini è venuto per due volte consecutive a chiedere e a sollecitare un intervento tempestivo nel cosiddetto “Quadrilatero della paura”, nei pressi di piazza Selinunte. È inutile elencare i crimini che vengono commessi alla luce del sole, ma da quando il presidio dell'esercito nella suddetta piazza non c’è più la percezione d'insicurezza è molto forte. Il circondario, a causa dei lavori di A2A, ha subito delle variazioni viabilistiche anche dei mezzi ATM e si segnalano aggressioni - fortunatamente solo verbali anche se accompagnate da minacce con pezzi di legno divelti dalle panchine o altri oggetti contundenti - agli utenti delle linee automobilistiche costretti a percorsi pedonali astrusi con la scarsa illuminazione serale. La giusta cornice a questa situazione ormai intollerabile è l'abbandono di rifiuti ingombranti che rimangono sul ciglio dei marciapiedi per settimane prima che AMSA faccia pulizia.
In conclusione, la mappatura delle criticità promossa dall'assessore Granelli non risulta essere affatto utile alla risoluzione dei problemi, mentre sarebbero opportune azioni concrete e tempestive di contrasto alla criminalità. La periferia è sempre più distante dal centro, nonostante le promesse, e la piazza dove s’è celebrato il primo compleanno di soviet supremo a Milano desolatamente vuota.



Via Paravia



Via Tracia angolo via Morgantini


Via San Giusto



Di tutti i rifiuti abbandonati solo questo mucchio era destinato ad AMSA


Stesso angolo a distanza di una settimana: qualcuno si è impossessato dei cuscini...



Il composit delle foto delle feste di Pisapia è tratto da milanopost.info

martedì 19 giugno 2012

Pisapia come Schettino

L'atteggiamento di Pisapia nei confronti dell'Expo assegnato a Milano farebbe sorridere se non fosse che a rimetterci sono tutti gli italiani. 
Infatti, il sindaco di tutti, il giorno prima di un importante incontro con il BIE - bureau international des expositions -, ha rassegnato le dimissioni da commissario di Expo 2015.
Doveroso un breve riassunto. 
Nel 2008 la città di Milano riceve l'incarico di ospitare l'esposizione universale del 2015. All'epoca, Letizia Moratti era primo cittadino e primo ministro il prof Romano Prodi. L'entusiasmo ha coinvolto tutti gli italiani, di qualsiasi pensiero politico. Expo significa fondi, fondi a disposizione significano strutture, strutture ricettive significano turismo, turismo significa indotto, indotto significa guadagno economico più o meno diffuso. Nel 2010 andai a Shanghai per capire cos'è realmente l'Expo. Si sa, la Cina non è l'Italia e non bisogna commettere l'errore di rapportare le due manifestazioni. Da subito la sinistra più radicale ha puntato il dito contro presunti appalti truccati - ancora da assegnare quindi difficilmente pilotabili - e nel 2011 la campagna per le comunali ha visto tantissime dichiarazioni d'intenti del candidato sindaco Pisapia in merito alla proposta minimalista dell'evento. Qualcuno parlò di lasciare in eredità alla popolazione meneghina un parco agricolo - Boeri primo fra tutti nonostante la consulenza al Comune di Milano per il progetto iniziale - e ci fu un voto referendario a sancirlo. All'indomani dell'elezione a sindaco di tutti, Pisapia iniziò a "fare i capricci" ché in veste di sindaco gli spettava l'incarico paritetico con il governatore Roberto Formigoni perché l'Expo era stato assegnato a Milano e non alla Lombardia. L'allora governo Berlusconi, data l'importanza, nominò commissario straordinario il nostro Pisapia e commissario generale Formigoni. I due avrebbero dovuto collaborare. Non ho difficoltà ad immaginare che in tutto questo il segretario generale del BIE abbia notato le solite beghe all'italiana, i litigi inconcludenti sul nulla che non portano a niente se non alla perdita di tempo e di energie. Inizialmente, tra le varie deleghe assegnate a Boeri compariva anche quella dell'Expo, ma gli scontri interni alla giunta aranciorossa - soprattutto tra Pisapia e Boeri - portarono alle dimissioni - poi respinte - dell'archistar Boeri. Pisapia ha tenuto per sé la delega così ambita. 
A febbraio 2012 veniva presentato il progetto delle vie dell'acqua che collegheranno il sito espositivo di Pero con la Darsena di Milano. Meraviglie delle meraviglie! Niente affatto, le vie dell'acqua - nonostante il nome fuorviante - saranno navigabili per un brevissimo tratto. I 17 milioni di stanziamento previsto dal Comune di Milano serviranno ad "abbellire" alcuni scorci di città. I canali che passeranno dalla Zona 7 serviranno per irrigare gli orti e le aree verdi limitrofe al Parco di Trenno, al Bosco in Città e al Parco delle Cave dove sono anche presenti laghetti artificiali. Ho espresso la mia contrarietà per un esborso così importante per le esigue casse comunali, mentre trovo più opportuna la riapertura dei Navigli che si trovano nel centro città. Per questo progetto - sicuramente più dispendioso -, attraverso la stessa tornata referendaria di cui sopra, i milanesi votarono a favore e regione Lombardia ha da sempre dato la propria disponibilità alla destinazione di fondi. A mio avviso, il progetto risulta essere ancora più necessario visto l'intendimento di allargare la cerchia dell'Area C e necessario anche per il trasporto merci a filiera corta. Ritengo che la salvaguardia ambientale debba essere lungimirante e non improntata al breve periodo. 
Passano i mesi e, fino agli inizi della settimana scorsa, non si è letta o sentita una sola dichiarazione del sindaco Pisapia in merito a richieste verso il governo per sbloccare lo stanziamento di aiuti economici in vista di Expo pena le dimissioni dello stesso dall'incarico. Il sindaco si è svegliato il giorno prima della riunione a Parigi avanzando una pretesa che per lo stato attuale della crisi economica globale è impossibile portare ad adempimento. Davanti al BIE si è presentato un Formigoni esterrefatto per quanto successo e per le dichiarazioni di Pisapia che non aveva alcuna intenzione di ritirare le dimissioni. Immaginatevi i pensieri di chi si trovava a Parigi: "Ah, les italiens...Pisapià est égal à Schettinò!!!". 
Non risulta in nessun atto che il BIE stesse per revocare l'Expo a Milano, mentre invece il progetto italiano viene ritenuto convincente e ben calibrato, a cui è bene ricordarlo hanno già aderito ben 87 partecipanti. Proprio perché l'impresa è difficile c'è bisogno dell'entusiasmo e dell'impegno di tutti affinché venga sancito il buon esito di Expo 2015. C'è stato un incontro con il premier Monti che per il 2012 ha ribadito di non poter sbloccare fondi e nemmeno di poter allargare le maglie del patto di stabilità. Perseguire la strada della ritirata significherebbe la perdita di credibilità internazionale di Milano e dell'Italia - una figuraccia planetaria! -, infrastrutture cancellate dal progetto di modernizzazione della città e il pagamento di corpose penali al BIE.
Non abbiamo bisogno dei "capricci" di Pisapia che, per la cronaca, ha ritirato le dimissioni anche se continuano le polemiche e i suoi tentennamenti.



mercoledì 23 maggio 2012

Falchi, colombe, corvi, galline e piccioni.

“Ce l’AVETE fatta?”. A domandarcelo non sono stati i 27.700 milanesi che hanno firmato la nostra richiesta di referendum abrogativo dell’Area C, ma esponenti di spicco e tesserati militanti del Popolo della Libertà. Dietro questa richiesta s’intuisce la vera spiegazione del nostro parziale insuccesso. A differenza dei referendum consultivi – per cui la legge prevede la sottoscrizione di soltanto 10.000 firme – quelli abrogativi richiedono 30.000 firme. Dal 6 dicembre al 18 maggio ABBIAMO avuto a disposizione all’incirca cinque mesi e mezzo per arrivare alla soglia richiesta. Personalmente, ho organizzato dei gazebo anche durante il periodo invernale. Ricordo un’intera giornata passata in corso Vercelli con alcuni colleghi consiglieri di Zona 7, con due certificatori – uno consigliere provinciale e l’altro consigliere comunale – e i ragazzi di Azione Giovani. Ricordo i – 6° C che mi entravano su per la schiena e la neve ammonticchiata al nostro fianco. Ricordo un consigliere regionale del NOSTRO PARTITO che ci guardava da lontano senza avvicinarsi a darci il suo sostegno. È passato l’inverno e poi c’è stato il congresso partitico della Grande Milano con l’elezione del nuovo coordinamento. Era il 3 marzo. Dopo un breve periodo d’inevitabile assestamento, Giulio Gallera e tutto il suo staff – che ringrazio per l’impegno profuso in questo periodo – hanno messo in piedi una macchina organizzativa senza precedenti, predisponendo circa 250 gazebo in poco più di un mese. Cosa mai vista nemmeno ai tempi d’oro di Forza Italia, quando il nome di Silvio Berlusconi era sinonimo di garanzia. Il vento cambia, lo sappiamo. Gallera avrebbe potuto non accettare la sfida dell’Area C “ereditata” da non si sa bene chi. Per lui è stato più importante metterci la faccia e scendere nuovamente in strada per andare incontro a tutte quelle persone che dopo un anno sentono la mancanza di un’amministrazione comunale competente. Abbiamo ricevuto le lamentele di chi si è già pentito di aver votato il “Sindaco gentile”, che ha portato al governo della NOSTRA CITTÀ la sua demagogia statalista condita da tasse tasse e ancora tasse. I molti che non credevano alle nostre parole, né in riferimento alle 22.000 multe furbescamente ancora tenute nel cassetto di Palazzo Marino e non ancora inviate né all’ampliamento della cerchia fino alla linea ferroviaria, si cospargeranno la testa di cenere per l’occasione persa. Dopo la scadenza della sperimentazione di Area C prevista per il 16 luglio p.v., il Comune accolga le modifiche maggiormente richieste dai milanesi, tra cui:
- esenzione dal pagamento per i residenti;
- ridefinizione del perimetro dell’area C così da sottrarre le scuole e gli ospedali collocati sul confine;
- esenzioni per tutti i lavoratori - infermieri, personale delle società delle pulizia, baristi, camerieri, etc - che sono costretti ad entrare in centro prima delle 19.30 e finiscono di lavorare a tarda sera (molte sono le aziende che stanno riducendo il personale nell’area C per fronteggiare il calo di vendite dovute in parte alla crisi, ma anche alla minor accessibilità dei servizi da loro offerti);
- ingressi gratuiti per chi deve recarsi in ospedale per esami, visite o donare il sangue;
- riduzione dell’orario dell’area C;
- riduzione tariffaria per chi ha provveduto al cambio dell’autovettura con veicoli meno inquinanti;
- non ostacolare l’accesso all’area C alle famiglie numerose che non trovano nei mezzi pubblici un valido mezzo economico, oltre che sicuro, che possa aiutarli a trasferirsi all’occorrenza in migliori siti centrali della nostra città;
- incentivi per i cambi delle caldaie condominiali desuete e inquinanti.
Nonostante il difficile sostegno al governo e in un momento di forte tensione sociale in cui l’antipolitica ottiene sempre più consensi, abbiamo dimostrato che il Popolo della Libertà almeno a Milano è un partito vivo e che raccoglie molti consensi. È arrivato il momento di mettere all’angolo chi non fa altro che crogiolarsi dall’alto della propria poltrona: o si rema tutti nella stessa direzione senza distinguo oppure lorsignori si trovino cadreghe di altri partiti. Nel nostro partito non vogliamo più falchi, colombe, corvi, galline e piccioni. Per stile non farò nomi, ma noi non vi vogliamo! Nel PDL c’è gente che merita di più. Gli elettori non vogliono politici auto referenziali che non danno risposte nemmeno a chi li ha votati. Lavoriamo tutti insieme per il progetto liberale in cui ha sempre creduto il presidente Berlusconi e tutte le persone a cui ha dato fiducia in questi anni.
Un sentito e doveroso ringraziamento va dato a tutti i volontari militanti e non, ai residenti No Charge, ai negozianti No Area C, agli amici Promotori Azzurri, al Club Arcobaleno, ai consiglieri di tutte le zone che si sono sbattuti fino in fondo, ai consiglieri comunali e provinciali che sedevano al nostro fianco, agli assessori della Provincia di Milano che hanno dato il loro contributo, a quel paio di parlamentari che hanno organizzato incontri. Si riparta quanto prima con una concreta alternativa politica per il bene della nostra Milano, assediata in questi giorni dagli okkupanti della Torre Galfa prima e di Palazzo Citterio poi, preoccupata dai proclami di altri che a loro volta vorrebbero okkupare spazi dismessi. Si prosegua a far politica in mezzo alla gente, facendo sventolare con orgoglio le nostre bandiere.



L'articolo ripreso da Affaritaliani

domenica 20 maggio 2012

Cercasi spazio da okkupare a spese del Comune

Caro Giuliano,
sindaco di tutti, regalami la Cascina Case Nuove, a San Siro, che da un trentennio cade a pezzi a causa di un inutile vincolo delle belle arti. Vorrei creare uno spazio ricreativo per la periferia, mi andrebbe bene anche l'ex Bingo di via Ricciarelli. Ti sei dimenticato delle tue innumerevoli promesse fatte in campagna elettorale? Noi no!


Iniziativa di Libero

mercoledì 2 maggio 2012

La testa non sa quello che fa il braccio

Qualcuno mi ha chiesto a cosa è dovuto il fatto che da un po' di tempo non scrivo sul mio blog. La totale assenza di proposte della maggioranza di zona 7!
La mia attività politica si è concentrata molto sulla raccolta di firme contro Area C. Dopo tre intense settimane l'obbiettivo delle 30.000 firme, da perseguire entro il 18 maggio, è molto più vicino. L'attività in Consiglio di zona si è sempre mossa di pari passo, ma più che patrocini vari a qualche più o meno lodevole attività associativa zonale non si è fatto un granché.
In campagna elettorale Pisapia, e la sua coalizione politica, aveva parlato di aumentare i poteri delle zone per attuare un decentramento reale che procedesse verso l'istituzione della Città Metropolitana. Ottimo auspicio. Tutto è rimasto sulla carta e le nostre mansioni sono state limitate ancora di più.
Emblematico l'esempio della sicurezza. Da quando siamo stati eletti non facciamo che richiamare l'attenzione su questo punto. La maggioranza ha risposto all'emergenza con la proposta di mappare mensilmente le criticità pervenute dai residenti, dalle associazioni operanti sul territorio e da noi consiglieri. Con scadenza trimestrale, ogni presidente della commissione POLITICHE SOCIALI - come è stata denominata quella di competenza sulla tematica così cara ai cittadini - si dovrebbe incontrare con l'assessore Granelli. Abbiamo sempre sostenuto che non si può pensare di risolvere la questione con queste tempistiche. Passano i mesi, i problemi persistono fino ad aggravarsi e dei vigili di quartiere nemmeno l'ombra. Le nostre "bandierine" sulla mappa della sicurezza sono ben localizzabili e i reati ben riscontrabili sul posto, niente è stato fatto. Bisogna far presidiare il territorio dall'esercito - rinchiuso nelle caserme in attesa di non si sa cosa - forse dei carri armati appena comprati dal governo Monti -, ma stipendiato dai soldi dei contribuenti -. Alla risposta dataci che non è possibile garantire la SICUREZZA con il pattugliamento del territorio da parte delle Forze dell'Ordine per carenza di fondi, abbiamo consigliato d'investire nelle videotelecamere di sorveglianza. Ci hanno risposto che non è una priorità dell'attuale maggioranza. Oggi il colpo di scena: l'ordine del giorno della commissione di lunedì 14 maggio vertirà sul progetto della videosorveglianza. Crediamo che ogni commento sia futile, ma questo cambio repentino d'indirizzo denota, almeno, scarsa comunicazione tra componenti della stessa maggioranza.
Siamo buoni, pensiamo che le nostre proposte abbiano finalmente trovato un interlocutore, ma la periferia non sa quello che verrà messo in atto dal centro. Non era stato presentato un programma elettorale? Certo, Pisapia l'aveva definito "il libro dei sogni"...già! La realtà dei fatti parla di demagogia, di nuove tasse, di tolleranza verso "i fratelli rom" e di scarsa considerazione del ruolo politico della minoranza che vorrebbe contribuire al conclamato cambiamento, ma che nella realtà dei fatti non trova concretezza. Svegliati, Milano!


sabato 7 aprile 2012

Santa Pasqua di Resurrezione

Auguri di Buona Pasqua a tutti, con la speranza che ciò che ci unisce sia più forte di ciò che ci divide.

giovedì 29 marzo 2012

Area S come Stadio

L'introduzione dell'Area C ha fortemente penalizzato il traffico automobilistico di alcune arterie principali della città, unitamente alle vie imboccanti la circonvallazione. Alcuni quartieri sono maggiormente colpiti dai lavori della MM5 e del teleriscaldamento. L'amministrazione comunale, più volte da me sollecitata con interrogazioni e articoli sui giornali, tace e dimostra sempre di più la sua totale incapacità nel dare risposte immediate e concrete ai cittadini. La mia battaglia affinché  venga ripensato il percorso delle linee sostitutive dei mezzi pubblici della zona è costante almeno quanto il progredire dei cantieri. Nel quartiere di San Siro l'esasperazione tocca punte elevate in concomitanza delle partite calcistiche di cartello. Sono anch'io residente nei paraggi e ne ho i parcheggi pieni! Sabato e ieri sera ci sono stati due big match e il traffico si è paralizzato per ore, soprattutto a causa dell'inciviltà di chi posteggia persino nel centro via alberato con doppio marciapiede rinforzato. I vigili, a cui si chiede un pronto intervento, rispondono che non sanno cosa fare - suggeriamo migliaia di multe -. In autunno, ad alcuni cittadini è stato intimato l'ordine di aspettare a rientrare nelle proprie abitazioni a causa dell'intenso traffico e della chiusura, a fine partita, del senso di marcia verso lo stadio.

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Via Tesio è chiusa per il cantiere della metropolitana, via Gianicolo pure, Via Morgantini è sovraccarica dal traffico deviato. Via dei Rospigliosi e via Gavirate hanno carreggiate ridotte. Via Ricciarelli chiusa. In più, il traffico è ora deviato da via Harar a via Patroclo/Ippodromo/Pinerolo: lunedì - primo giorno di deviazione, non ricordandomelo - da viale Murillo al CDZ, facendo quel tragitto, ci ho messo 25 minuti, passando dal tratto aperto di via San Giusto ce ne vogliono solo 10. Nemmeno la maggioranza di Zona 7 ha il coraggio di negare che i lavori abbiano stravolto la viabilità. Dalla Centrale, ieri, ho impiegato 70 minuti per tornare a casa, in metrò ce ne avrei messi 30: la differenza sta tutta qui. Chi lavora e ha diversi appuntamenti nell'arco della giornata deve essere libero di circolare, discorso diverso è muoversi per svago. La giunta Pisapia vuole "educare" i milanesi? Benissimo, lo faccia anche con i tifosi, gli introiti economici non verrebbero ridimensionati, anzi. La mia proposta è quella di creare un'Area S che impedisca l'accesso all'area adiacente allo stadio. I residenti esterni all'Area S si rechino al Meazza con i mezzi pubblici - ciò accadrà solo quando verranno aumentate le tariffe dei parcheggi e iniziando con la tolleranza zero nei confronti di chi lascia l'auto in sosta illegale e abusiva, ad oggi impunita -. Chi viene da fuori Milano sia obbligato a lasciare la macchina nei parcheggi d'interscambio pressochè vuoti - Lampugnano, Bisceglie, Famagosta per citarne solo tre -. Ne guadagneremo tutti in salute. Non vogliamo che si ripetano le scene caotiche riscontrabili in qalsiasi giorno e a qualsiasi ora sulla circonvallazione esterna. Chiaramente, ATM deve garantire un potenziamento dei mezzi pubblici e un servizio di navetta da e per lo stadio degno di una delle quattro città più propulsive dell'economia europea. Non è auspicabile attendere l'ultimazione dei lavori della MM5 prevista nel 2015 come qualche esponente di governo della Zona 7 vorrebbe. Altro che realizzare una ZTL a Figino dove c'è un quartiere di 5.000 persone circa. Per il quartiere San Siro non si tratta di scelte ideologiche o per "coltivare" il proprio orticello di voti. Si tratta di sanare una situazione che rischia di diventare fuori controllo. Voi ci state? Io Sì!

martedì 20 marzo 2012

Alla faccia della trasparenza!

Ho presentato una mozione affinché venga istituzionalizzato l'invio telematico della documentazione utile per i lavori di commissione e dei verbali sia del Consiglio che di commissione. L'atteggiamento della maggioranza, a cominciare dai lavori in commissione, è stato quello di voler farmi stralciare la mozione perché, dicono, stanno mettendo mano alla stesura di un nuovo regolamento. Per questo motivo, ho ritenuto giusto ritirare una richiesta di modifica per un articolo del regolamento interno con l'intento di voler rendere sempre più partecipi i cittadini e per evitare inutili dibattiti iniziali su alcuni temi che portano via del tempo e che poco hanno a che fare con le tematiche di competenza zonale. Non si capisce perché, vista l'istituzione della commissione decentramento, i commissari non siano stati coinvolti nel corposo lavoro di riscrittura dell'ordinamento di Zona 7, ma questo venga fatto in altre sedi - magari del PD (?) -. Votare una mozione che vorrebbe rendere più semplice il lavoro di tutti i colleghi consiglieri non pregiudicherebbe la scrittura di un nuovo testo regolamentale e istituzionalizzare l'invio telematico della documentazione di cui sopra non sarebbe una perdita di tempo, ma andrebbe a toccare un unico articolo che non dovremmo poi mettere nuovamente in discussione. Passano i mesi, ma siamo nella totale immobilità del muro contro muro e la maggioranza del "vento che cambia" non si vede nel concreto, ma, anzi, sembra che l'astio politico sia continuamente alimentato anche verso chi col passato ha poco a che vedere. Nonostante i verbali dei lavori d'aula vengano, ad oggi, votati "a scatola chiusa" - senza una precedente lettura se non su esplicita richiesta con il consueto iter burocratico - tutta la maggioranza ha votato la bocciatura della mia richiesta: alla faccia della trasparenza!

Una rondine non fa primavera

All'ultimo punto all'ODG della seduta del 19 marzo 2012 si delibera di dare il patrocinio gratuito alla società sportiva Bergamo Scuba Angels per l'esercitazione che si terrà domenica 25 marzo con il lancio di sommozzatori da un elicottero che si fermerà sopra lo specchio d'acqua della Cava Cabassi. Il neo eletto consigliere del Movimento Cinque Stelle, Paolo Conconi, ha reso noto che questa è la stagione degli accoppiamenti di certe specie di volatili presenti nel Parco della Cave. Oltre al danno ecologico - sono presenti anche dei pennuti protetti dalla legge - ho sollevato la questione legata alla sicurezza sia del personale che farà l'esercitazione sia dei numerosi presenti al parco di domenica. Mi sono indignato per la leggerezza con la quale il presidente della commissione sport e il gruppo dei Verdi - presente in CDZ 7 con ben due consiglieri - abbiano trattato l'argomento senza approfondire certi aspetti. Troppo spesso, per superficialità, sono accadute tragedie di cui, mi auguro, non vengano aggiornate le statistiche domenica prossima.

L'Italia s'è desta, Pisapia e Tellini dormono

La giornata del 17 marzo, pur non essendo festa nazionale, è stata proclamata dal governo tecnico come solennità civile, per ricordare il giorno in cui è avvenuta la proclamazione del Regno d'Italia sotto Vittorio Emanuele II di Savoia. Il sindaco gentile si dimentica di organizzare qualche manifestazione per la chiusura dei festeggiamenti del 150º anniversario dell'Unità d'Italia, non partecipando nemmeno alla cerimonia ufficiale organizzata da Napolitano, a Roma. Mi risulta che Pisapia fosse impegnato all'acquario civico di Milano per una conferenza sul digitale applicato alla mobilità cittadina - si è parlato di software per il calcolo di percorsi pedonali e applicazioni per il cellulare per rintracciare la pista ciclabile più vicina (...) -. Il giorno seguente, domenica 18 marzo, il primo cittadino, già avvocato di alcuni black block dopo i fatti del G8 di Genova, si è recato ai giardinetti di piazza Durante per l'intitolazione degli stessi a Fausto e Iaio, morti nel 1978 durante gli anni di piombo. Anche la "maggioranza dei professori" di Zona 7 si scorda di organizzare qualcosa di simbolico per celebrare la ricorrenza dell'Unità d'Italia. Peccato. Il Popolo della Libertà ha presentato una mozione affinché, seppur con un preavviso di soli 10 giorni - Dio creò l'Universo in 6 giorni, lo ricordo -, la Zona 7 riuscisse ad unirsi sotto l'egida del tricolore superando i consueti faziosismi. In commissione Cultura la kompagna presidente ha respinto la mozione non permettendo nemmeno che ci fosse un dibattito. Invece, la kompagna presidente della commissione Scuola, trattando l'argomento poco prima dell'inizio della seduta consiliare, ha dichiarato di essere favorevole all'iniziativa, ma che non c'erano i tempi tecnici per organizzare la manifestazione. Ho proposto di tenerlo a mente in occasione del prossimo consiglio dei bambini affinché venga trasmesso l'Inno di Mameli e che venga distribuito il testo per insegnarlo ai più piccini.
Sempre in tema Unità d'Italia, all'ODG della seduta del 19 marzo c'era un punto riguardante l'affissione del ritratto del Presidente della Repubblica. Dopo un acceso dibattito in merito al culto della personalità, che in passato è stato uno dei punti centrali di tutti i totalitarismi del Novecento, nel mio intervento mi sono augurato che l'anno prossimo, con la nuova elezione del Presidente della Repubblica, non venga rimossa l'effige a seconda di chi verrà eletto - mi auguro Silvio Berlusconi - e, per sopperire alla grave mancanza del presidente Tellini e della maggioranza del CDZ 7, ho provveduto alla messa in onda dell'Inno d'Italia. Tutto il PDL si è alzato in piedi per cantarlo, mentre tra i banchi della maggioranza ho visto solo due - forse tre - consiglieri seguirci nel canto, seppur esponenti delle istituzioni e pubblici ufficiali dello Stato italiano. Alla fine del mio intervento, una rappresentante della stessa maggioranza ha chiesto che la minoranza, con la stessa partecipazione - pressoché nulla -, partecipi al canto di "Bella ciao" il 25 aprile. Stupore!!! L'Inno di Mameli è visto in contrapposizione a "Bella ciao". Stiamo scherzando?!?! Inutile qui ricordare che in passato Albertini, Moratti e Podestà hanno preso parte alle manifestazioni per la Liberazione dal nazifascismo e che tutti e tre sono stati vittime di calunnie, offese, minacce e addirittura sputi in faccia.
Milano mia che cosa ti stanno facendo?

mercoledì 14 marzo 2012

Mancanze

Come sempre più spesso accade, la maggioranza di Zona 7 coglie ogni occasione per strumentalizzare i comportamenti della minoranza che siede nell'aula di via Anselmo da Baggio 55. Nell'ultima seduta di Consiglio, che si è svolta lunedì 12 marzo, il pretesto moralizzante è stato la non presenza dei consiglieri del PDL alla festa della donna - e non giornata come sarebbe più opportuno dire - celebrata presso Cascina Monastero, la sede istituzionale appunto del CDZ. Personalmente, ho trovato molto più grave la totale mancanza di rispetto umano nei confronti della memoria di Giacomo Gnudi. Infatti, giovedì 8 marzo si sono celebrati i funerali del residente di Zona 7 - orribilmente sbranato dai cani dei campi rom di Muggiano - e nessun esponente dell'amministrazione comunale si è degnato di rendere omaggio alla salma. Abbiamo appreso che Pisapia, poverino, fosse stanco e quindi avesse preso qualche giorno di ferie. Il presidente di Zona 7, Fabrizio Tellini, lautamente stipendiato con i soldi pubblici, invece, era troppo preso con i preparativi delle celebrazioni di cui sopra o, evidentemente, ha ritenuto di non presiedere alle esequie perché la chiesa di San Gaetano non rientra nei limiti territoriali di sua competenza trovandosi in via Mac Mahon.
Sta a voi giudicare.

Video: mancanze

lunedì 12 marzo 2012

Un congresso per rinnovarci

Il Popolo della Libertà, di cui orgogliosamente faccio parte, è alle prese con la spinta di rinnovamento che in questo mese di marzo sta avendo il proprio culmine nei congressi provinciali e cittadini in molte regioni d’Italia, e nelle primarie per la scelta dei candidati sindaco di alcune città. A Milano, sabato 3 marzo, si è votato per scegliere il coordinatore cittadino del nostro partito. L’80% dei tesserati, accorsi all’Unione del Commercio di corso Venezia, ha scelto di dare fiducia a Giulio Gallera, esperto e capace consigliere comunale che in passato è stato assessore nella seconda giunta di Gabriele Albertini e successivamente capogruppo del PDL con Letizia Moratti. In un periodo in cui il sentimento dell’antipolitica è all’apice, l’obiettivo di rinnovamento non è facile, ma, allo stesso momento, il ruolo assegnatoci è molto stimolante perché ai milanesi è ben chiaro, dopo solo nove mesi di amministrazione, tutta la faziosità della giunta aranciorossa che ha tradito le aspettative della città. Voglio ringraziare i 255 che mi hanno dato la loro preferenza come componente aggiuntivo dell’esecutivo meneghino, e voglio rassicurare tutti che questo nuovo coordinamento cittadino sta lavorando per far fronte al gravoso compito di “tenere botta” al sistema autoreferenziale di malgoverno di Pisapia & co(op) per essere poi richiamati ad amministrare Milano,  speriamo il prima possibile, come ben abbiamo fatto in passato. Il segnale dato da Giulio, e da tutti noi insieme a lui, è di promuovere un cambiamento deciso rispetto al passato, per essere più presenti sul territorio e più vicini ai cittadini senza fare le distinzioni di cui ha dato prova la giunta Pisapia nel recente rifiuto alla richiesta del gruppo PDL di esporre lo striscione, sulla facciata principale di Palazzo Marino, per chiedere la liberazione immediata dei due marò, Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, imprigionati in India. Altre amministrazioni italiane di centrosinistra hanno aderito all'iniziativa simbolica, di forte impatto mediatico, ma evidentemente per Pisapia i due soldati del Battaglione San Marco di scorta alla nave italiana non meritano la stessa attenzione data alla cooperante Raffaella Urru rapita in Algeria.
Martedì 6 marzo abbiamo organizzato un presidio sotto il consolato indiano di via Larga, in cui il coordinatore e due vicecoordinatori del Popolo della Libertà, Giuseppe Lardieri e Marco Osnato, erano in prima linea con altri esponenti dell’esecutivo del partito e i ragazzi di Giovane Italia per dare voce a tutti quei milanesi indignati per il mancato sostegno ai militari italiani e per il silenzio di quotidiani come "Il corriere della sera" e "La repubblica" che non hanno riportato nemmeno un misero trafiletto sul diniego del “sindaco gentile”, così gentile da essere subito pronto a querelare “Libero” e “Il giornale” per le giuste critiche rivoltegli. Questo sindaco non ha voluto ricevere a Palazzo Marino i sindacati delle Forze dell’Ordine che chiedevano spiegazioni in merito alla nomina nello staff del vicesindaco di quell’Azzolini immortalato negli anni ’70 con una pistola in mano in via De Amicis e per cui Pisapia non ha fatto una piega. Egli non condanna le scritte ingiuriose nei confronti della polizia apparse in pieno centro città né la profanazione della lapide commemorativa degli agenti, Cestari Santoro e Tatulli, orrendamente trucidati dalle Brigate Rosse l’8 gennaio 1980, ripulita l’8 marzo da Gallera e da una delegazione del neo coordinamento cittadino. Insomma, Pisapia ha veramente cambiato il vento, al popolo liberale di Milano la missione di farlo calare.
In bocca al lupo a tutti noi!

lunedì 5 marzo 2012

Morti in Zona 7


In riferimento agli ultimi fatti di cronaca nera avvenuti in via Martirano e in via Giotto, sono mesi che in Consiglio di Zona 7 chiedo che la sicurezza dei cittadini venga trattata con la giusta attenzione. Il presidente della commissione risulta poco sensibile all’argomento, lo dimostra il fatto che la commissione consiliare competente fu nominata “Politiche Sociali”. L’amministrazione di centrosinistra, su impulso dell’assessore Granelli, ha ritenuto che l’argomento venga affrontato con cadenza trimestrale attraverso una mappatura delle criticità segnalate dai cittadini. Nel mio intervento in occasione dell’ultima seduta del Consiglio di Zona del 5 marzo, ho chiesto che le morti di Giacomo Gnudi e di Gigliola Beratto - il primo sbranato da cani addestrati per i combattimenti clandestini nei campi rom di Muggiano e la seconda scippata e deceduta a seguito dell’accaduto, avvenute entrambe sul territorio di nostra competenza -, non finiscano unicamente in statistiche asettiche, ma che quanto prima venga convocato un Consiglio straordinario per affrontare la tematica così attuale e sentita dalla cittadinanza. Dopo i passati sopralluoghi ai campi rom di Muggiano e le promesse fatte ai residenti e agli agricoltori del Parco Sud, è giunto il momento di adoperarsi per dare seguito alle parole con fatti concreti. Ho chiesto che l’amministrazione comunale predisponga controlli e provveda a tempestivi interventi manutentivi sulle telecamere di videosorveglianza per le quali furono investite ingenti risorse economiche e che oggi risultano inutilizzate. I milanesi pretendono di non vivere nella paura e barricati nelle loro abitazioni.