mercoledì 25 gennaio 2012

Sicurezza vs Politiche Sociali

C’era una volta a Milano uno Sceriffo di nome Riccardo De Corato. Fece della legalità la sua bandiera e le battaglie politiche da lui promosse erano rivolte alla tutela dei più deboli, al rispetto delle leggi e alla salvaguardia del decoro pubblico, acerrimo nemico dell’abusivismo, della contraffazione, delle occupazioni abusive, dell’accattonaggio e della prostituzione. Ogni milanese poteva dormire sonni tranquilli perché anche di notte il rispetto dei regolamenti comunali e del quieto vivere veniva garantito dalle telecamere di videosorveglianza appositamente installate. Si guadagnò l’appellativo di Sceriffo da chi vive ai confini della legalità, le stesse persone che festeggiarono sotto casa sua il giorno che fu spodestato da Palazzo Marino. 
Dissero che un giorno cambiò il vento. La commissione consiliare che un tempo era chiamata SICUREZZA venne rinominata POLITICHE SOCIALI. Non si parlava più di rispetto della legalità, ma di coesione sociale. Gli sgomberi delle case abusive terminarono e ci dissero che dovevano essere tutelate le persone che occupano per necessità, poco importavano i distinguo. In barba alle interminabili liste d’attesa per l’assegnazione degli appartamenti alle famiglie bisognose, fu proposto di dare le case sfitte ai fratelli rom.  L’accattonaggio non fu più osteggiato, ma sempre di più tollerato. In città si diffuse la convinzione che ognuno potesse agire come meglio credesse e senza alcun rispetto delle leggi - di civiltà, di educazione, dei codici - e con il calar del sole i milanesi iniziarono a barricarsi in casa, prigionieri tra le proprie mura domestiche per evitare di essere aggrediti, derubati o peggio ancora, come accadde al ghisa Savarino, ucciso mentre espletava le proprie funzioni di controllo del territorio. 
Questo racconto è stato scritto affinché l’attenzione per un tema tanto sentito dalla stragrande maggioranza della cittadinanza non venga mai meno. Risulta evidente che la visione in materia di sicurezza sia totalmente contrapposta tra chi ritiene che debba essere prioritaria, da garantire sempre e comunque anche attraverso il pattugliamento delle strade da parte dell’esercito, e chi ritiene che i fondi a disposizione debbano essere impiegati per finanziare i progetti legati alla Palestina e per ristrutturare le cascine dell’Oltrepò pavese affinché vengano messe a disposizione dell’ospitalità dei nomadi, per definizione, non stanziali.
L'assessore competente chiede ai Consigli di Zona di preparare una mappatura delle segnalazioni delle criticità legate al tema della sicurezza, udite udite, trimestrale! Se ci fosse bisogno di un’ulteriore conferma, tale provvedimento dimostra l’inadeguatezza di chi governa Milano credendo che tale scottante argomento non sia da trattare in maniera decisa, forse perché convinti che chi delinque si fermi ad aspettare che arrivino provvedimenti post mappatura. Inoltre, sarebbe interessante capire come viene gestita, oggi, la manutenzione delle telecamere di videosorveglianza dislocate in tutti i quartieri di Milano e chi controlla le immagini riprese.  Intanto, le denunce a seguito di furti sono in continuo aumento eppure c’è chi pensa ancora che i dati statistici diramati dalle Forze dell’Ordine e pubblicati quotidianamente dai giornali siano pura finzione. Chissà gli affetti del ghisa ucciso cosa ne pensano degli abbracci ai fratelli rom? E i familiari della donna scippata ieri sera in pieno centro?

Intervento 23 gennaio 2012

mercoledì 18 gennaio 2012

KGB in Zona 7

Il confronto politico di Zona 7 si è ultimamente incentrato su ciò che i consiglieri del PDL scrivono o pubblicano su un gruppo di facebook. Dopo le difficoltà nel dare risposte ad alcuni cittadini iscritti al medesimo gruppo in riferimento al flop dell'ordinanza contro i botti di Capodanno non v'è più traccia - se non qualche sporadica apparizione - dei contributi della maggioranza...mi è venuto il sospetto che ci siano delle spie del KGB infiltrate oppure sono i consiglieri di maggioranza che ci osservano di nascosto? Lunedì prossimo di cosa ci accuseranno? Dopo le considerazioni contro la mia persona per essere fan dell'ex ministro Brunetta e la (pessima) “battuta” sulla statura politica dell'onorevole mi aspetto di tutto: non erano loro i fautori della pari dignità?!?! Questa è l'ennesima dimostrazione di quanto siano inadeguati. Oltre alla demagogia altre proposte non ve ne sono. Che pena che mi fanno!
Questo il mio intervento

martedì 10 gennaio 2012

Attacchi personali

Ieri è stata una giornata che dimenticherò difficilmente.
In mattinata ho ricevuto una mail delirante in cui, tra bestemmie e riferimenti a un post sul mio blog dal titolo "A scuola di demagogia stalinista", sono stato deriso e minacciato. Sfortunatamente, chi mi ha scritto attraverso facebook mi ha bloccato impedendomi quindi di potergli dare la possibilità di mettere in pratica le tecniche di "seppellimento". Se mi leggi, caro anonimo, fatti vivo così fissiamo un appuntamento e ne parliamo da uomini e non da conigli. Avrei voluto parlare dell'accaduto ai miei colleghi di Zona 7, ma in serata c'è stato il Consiglio dove il capogruppo del PD, Enea Coscelli, mi ha colpevolizzato per alcune mie affermazioni contro i dipendenti pubblici da me scritte sul gruppo facebook del CDZ 7. Come se dovessi rendere conto a lui di quello che penso e se dovessi chiedere il permesso per la pubblicazione dei miei scritti. Dall'alto della sua caratura politica, mi ha tacciato di essere della stessa "altezza" politica dell'ex-ministro Brunetta - magari! - . Inutile ogni tipo di commento ai mal celati doppi sensi. Venivo accusato di scarso rispetto nei confronti dei dipendenti comunali del settore di Zona 7 che lavorano sotto organico. In realtà, in quel post non ho mai citato i dipendenti del settore che, anzi, sono sempre stati molto disponibili nei confronti di chi è alla sua prima legislatura e ha difficoltà a muoversi tra i meandri della burocrazia statale. Il mio discorso era molto sviluppato e ad ampio respiro e mi riferivo ad altri impiegati e forte della mia esperienza all'interno dell'amministrazione provinciale in cui ho visto, da vicino, tutti i comportamenti "malati" dei fannulloni pubblici. Non ho voluto polemizzare più del dovuto per i motivi di cui sopra e a chi mi provoca continuamente. Certo, non posso nascondere la mia sorpresa sul come si siano volute decontestualizzare le mie parole con l'unico intento di strumentalizzare il mio discorso. Il mio unico errore, in ciò che ho scritto su facebook - strumento ludico e non istituzionale - è stato quello di generalizzare e per questo mi son sentito in dovere di chiedere scusa a chi, per il momento, non si è mai dimostrato lento nel darmi risposte alle richieste. Fortunatamente, i dipendenti del Settore della Zona 7 del Comune di Milano sono più intelligenti di chi vuole mettere zizzannia...a che pro non mi è dato saperlo visto che, ultimamente, il mio atteggiamento in CDZ 7 è tutt'altro che polemico, ma sempre propositivo. Che forse si cerchi di "colpire" chi si dà da fare per il bene della collettività portando le proprie proposte a differenza di chi, in 8 mesi, non si è mai fatto promotore di una sola iniziativa? Che forse si vogliano mettere dei blocchi al rapporto di lavoro venutosi a creare tra dipendenti comunali e un rappresentante della minoranza, ma pur sempre del primo partito della zona? Ciò non mi è dato saperlo. Chi mi conosce sa bene che non ho problemi a dire a chiare lettere ciò che penso e in futuro, se capiterà, non avrò alcuna difficoltà a chi si comporterà in maniera ostruzionistica nei miei confronti.
Ieri sera avevo chiesto la parola prima che venissi colpevolizzato per le mie posizioni contro una buona parte di quei 3.200.000 - tremilionieduecentomila - dipendenti pubblici che pesano non poco sulle tasche degli italiani e dello Stato. Il mio intervento, come noterete dal filmato filmato del 9 gennaio, voleva chiedere a che punto fossero alcuni riscontri ad interrogazioni presentate mesi fa a cui, da regolamento, dovrei ricevere replica scritta entro 30 giorni. Chiaramente, il presidente della Zona 7 non mi ha dato risposte se non quella di non preoccuparmi in riferimento al suo lauto stipendio di dipendente pubblico perché non spetta a me giudicare il suo operato - e a chi se non ai cittadini per voce dell'opposizione in aula? -. Avrei voluto focalizzare il mio intervento sulle famose linee programmatiche che vengono chiamate in causa ogniqualvolta che PDL e Lega presentano qualche mozione su tematiche - decentramento, mobilità e cultura su tutte - che non possono più essere rimandate.
Ormai sono passati 8 mesi dall'insediamento della giunta rossarancione ed è venuto il momento di dare risposte concrete alla cittadinanza.