domenica 30 dicembre 2012

Correva l'anno 2012

Oggi si chiude un anno intenso. In Consiglio di Zona 7, l'ombelico del mio mondo, ho cercato di rendere il più difficile possibile la vita a certi sinistronzi che credono di essere custodi della verità quando in realtà sono accecati dalla loro inutile ideologia e con la bava alla bocca cercano di imporci una realtà che non ci appartiene non essendo nemmeno in grado di curare il loro orticello...la zona 7, per l'appunto.
Nel mese di febbraio ho iniziato un'interessantissima esperienza nel Consiglio regionale della Lombardia, assistendo in prima persona alla fine di un impero, quello del Celeste. I fatti di cronaca sono ben noti a tutti e il mio disprezzo per certi personaggi sono riuscito a mascherarlo a stento. Ho iniziato a far politica perché mosso da valori nobili e il giovane rivoluzionario che c'è in me avrebbe voluto ribellarsi e scendere in piazza per manifestare il proprio sdegno. L'ho fatto attraverso i nuovi media, spero di aver mosso l'orgoglio di chi confida in me.
Il miglior modo di reagire alla politica dei corrotti è stato quello di credere in un progetto politico e di dedicarmici anima e corpo. Devo ringraziare Giulio Gallera che ha fiducia in me e che mi ha sostenuto nel congresso cittadino del Popolo della Libertà, svoltosi lo scorso marzo. Come PDL, a Milano viviamo in un'isola felice e siamo riusciti a tener testa all'amministrazione demagogica di Pisapia e dei suoi compagni. Abbiamo portato avanti importanti battaglie, tra la gente - cosa che ci fa ben sperare per il futuro nonostante il panorama politico sia poco chiaro -, e abbiamo motivato i nostri militanti attraverso la costituzione di dipartimenti che coadiuvano l'attività dei consiglieri comunali e di zona. Ho un ruolo di primo piano anche nel coordinamento di Bresso dove, dal 2009, faccio politica sul territorio. Se in tutta Italia i rappresentanti del nostro partito avessero messo la stessa passione di Giulio, in primis, e di tanti altri amministratori locali forse la situazione del centrodestra non sarebbe così incerta...
Oltre all'attività politica, mi sono dedicato all'apertura della mia società di comunicazione. L'unico modo per uscire dalla crisi economica globale è quello di rimboccarsi le maniche e di darsi da fare. La strada è impervia e in salita, ma stare con le mani in mano sulla riva del fiume ad aspettare chissà cosa non è da me.
È dura la vita, almeno la mia, fatta di molti sacrifici. A volte mi costa fatica fare delle scelte, in termini di priorità, e vorrei dedicare più tempo a chi mi vuole bene, famiglia e amici su tutti. Ho avuto qualche delusione, ma solo quando mi sono fatto aspettative sugli altri, pur sapendo che in questo mondo bisogna contare solo sulle proprie energie. È difficile per l'incertezza che aleggia nell'aria, ma credo in quello che faccio e bisogna essere ottimisti nel futuro. Io lo sono.