lunedì 12 marzo 2012

Un congresso per rinnovarci

Il Popolo della Libertà, di cui orgogliosamente faccio parte, è alle prese con la spinta di rinnovamento che in questo mese di marzo sta avendo il proprio culmine nei congressi provinciali e cittadini in molte regioni d’Italia, e nelle primarie per la scelta dei candidati sindaco di alcune città. A Milano, sabato 3 marzo, si è votato per scegliere il coordinatore cittadino del nostro partito. L’80% dei tesserati, accorsi all’Unione del Commercio di corso Venezia, ha scelto di dare fiducia a Giulio Gallera, esperto e capace consigliere comunale che in passato è stato assessore nella seconda giunta di Gabriele Albertini e successivamente capogruppo del PDL con Letizia Moratti. In un periodo in cui il sentimento dell’antipolitica è all’apice, l’obiettivo di rinnovamento non è facile, ma, allo stesso momento, il ruolo assegnatoci è molto stimolante perché ai milanesi è ben chiaro, dopo solo nove mesi di amministrazione, tutta la faziosità della giunta aranciorossa che ha tradito le aspettative della città. Voglio ringraziare i 255 che mi hanno dato la loro preferenza come componente aggiuntivo dell’esecutivo meneghino, e voglio rassicurare tutti che questo nuovo coordinamento cittadino sta lavorando per far fronte al gravoso compito di “tenere botta” al sistema autoreferenziale di malgoverno di Pisapia & co(op) per essere poi richiamati ad amministrare Milano,  speriamo il prima possibile, come ben abbiamo fatto in passato. Il segnale dato da Giulio, e da tutti noi insieme a lui, è di promuovere un cambiamento deciso rispetto al passato, per essere più presenti sul territorio e più vicini ai cittadini senza fare le distinzioni di cui ha dato prova la giunta Pisapia nel recente rifiuto alla richiesta del gruppo PDL di esporre lo striscione, sulla facciata principale di Palazzo Marino, per chiedere la liberazione immediata dei due marò, Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, imprigionati in India. Altre amministrazioni italiane di centrosinistra hanno aderito all'iniziativa simbolica, di forte impatto mediatico, ma evidentemente per Pisapia i due soldati del Battaglione San Marco di scorta alla nave italiana non meritano la stessa attenzione data alla cooperante Raffaella Urru rapita in Algeria.
Martedì 6 marzo abbiamo organizzato un presidio sotto il consolato indiano di via Larga, in cui il coordinatore e due vicecoordinatori del Popolo della Libertà, Giuseppe Lardieri e Marco Osnato, erano in prima linea con altri esponenti dell’esecutivo del partito e i ragazzi di Giovane Italia per dare voce a tutti quei milanesi indignati per il mancato sostegno ai militari italiani e per il silenzio di quotidiani come "Il corriere della sera" e "La repubblica" che non hanno riportato nemmeno un misero trafiletto sul diniego del “sindaco gentile”, così gentile da essere subito pronto a querelare “Libero” e “Il giornale” per le giuste critiche rivoltegli. Questo sindaco non ha voluto ricevere a Palazzo Marino i sindacati delle Forze dell’Ordine che chiedevano spiegazioni in merito alla nomina nello staff del vicesindaco di quell’Azzolini immortalato negli anni ’70 con una pistola in mano in via De Amicis e per cui Pisapia non ha fatto una piega. Egli non condanna le scritte ingiuriose nei confronti della polizia apparse in pieno centro città né la profanazione della lapide commemorativa degli agenti, Cestari Santoro e Tatulli, orrendamente trucidati dalle Brigate Rosse l’8 gennaio 1980, ripulita l’8 marzo da Gallera e da una delegazione del neo coordinamento cittadino. Insomma, Pisapia ha veramente cambiato il vento, al popolo liberale di Milano la missione di farlo calare.
In bocca al lupo a tutti noi!

Nessun commento:

Posta un commento