lunedì 3 ottobre 2011

Non arrendiamoci davanti alle difficoltà

L'occasione dei prossimi congressi provinciali e cittadini è un banco di prova molto importante per il rinnovamento del partito. Ogni tesserato avrà la possibilità di esprimere il proprio voto partecipando alle votazioni. Non sono previste deroghe e non sarà possibile votare per delega. Così facendo i vertici del PDL potranno realmente essere riconosciuti dagli aderenti, contro l’attuale imposizione dall’alto per diritto successorio (o divino). 
Per riprendere le parole del Segretario nazionale, Angelino Alfano, potremo finalmente tornare a selezionare una classe dirigente «senza padroni, contro i padrini e contro i signori delle tessere». 
Il mio amico Giulio Gallera, a cui molti di voi su mio suggerimento hanno dato la loro preferenza nelle scorse elezioni amministrative, ha manifestato l'intenzione di correre per il coordinamento cittadino e con l'aiuto di tutti noi riusciremo ad ottenere l'ennesimo risultato positivo, a conferma del suo modo di far politica tra la gente e per la gente.

Sono stato eletto tra i candidati del Popolo della Libertà e dall'interno del movimento politico ho il compito di dare il mio contributo affinché s'inauguri una stagione di nuovo impulso all'attività partitica e di governo, affinché tutti insieme si possa uscire il più velocemente possibile dalla crisi economica mondiale.
Berlusconi ci ha dato tanto ed è giusto che ora siano gli eletti a dare indietro, facendo quadrato intorno al nostro leader che viene quotidianamente attaccato dalla magistratura e dai media con il solo scopo di sovvertire il voto democratico. A volerlo mandare via è un'opposizione incapace di proposte alternative, gente che preferisce un governo tecnico a un governo eletto dal popolo.  

Il Popolo della Libertà deve darsi delle regole certe da far rispettare agli eletti e ai militanti di partito.
È necessario il coinvolgimento partecipativo della base, non solo durante la campagna elettorale. Le decisioni vanno prese dalle figure apicali, i suggerimenti devono arrivare da chi fa politica nei quartieri o nei piccoli comuni. 
Si devono organizzare un maggior numero di momenti per il confronto e per la formazione degli eletti, reintroducendo quelli che in Forza Italia si chiamavano Dipartimenti e in Alleanza Nazionale Consulte.
Programmare gazebo nelle maggiori piazze e tutti i week-end tenuti a rotazione dai parlamentari e dalle cariche elette attraverso i listini bloccati. Queste ultime, pur essendo ottimi amministratori, non hanno ben presenti le richieste del territorio perché non hanno incontrato i concittadini durante le campagne elettorali. Perdendo gran parte del contatto con l'elettorato il rischio è quello di cadere nella trappola psicologica per cui ci convinciamo che hanno ragione gli sconfitti dalla storia, i comunisti, riciclatisi negli anni sotto diversi loghi, non avendo mai cambiato la sostanda del loro credo politico.
Bisogna dare un freno all’epoca di tripli e quadrupli incarichi! Il tempo a disposizione è assai limitato, come si fa ad adempiere al meglio ad un lavoro ricoprendo più ruoli e sedendo su più poltrone? Il gioco delle nomine crea solo autoreferenzialità e pochissima crescita interna nel PDL. 
La presentazione di candidature elettive e di nomina nei consigli di amministrazione dovrà avvenire attraverso curriculum vitae (controllati) attraverso selezione interna tra i tesserati, destinanndo proporzionalmente e per statuto una percentuale del compenso amministrativo per sostenere le spese vive del partito.
È necessario che membri del governo e dirigenti del partito che hanno vicende processuali si dimettano e che in caso di condanna vengano espulsi dal partito perché è la gente che lo chiede. 
Siamo e dobbiamo continuare ad essere il primo partito in Italia, con orgoglio!

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